La relazione secolare tra esseri umani e machine è paragonabile ad una corsa sull’ottovolante, tra euforia e aperta ostilità, dove un sano scetticismo si affaccia ogni volta che viene fatto un nuovo passo verso l’evoluzione. Con l’aumento imminente della diffusione delle “tecnologie autonome” nei trasporti, è di nuovo tempo di ponderare questa relazione. L’interazione tra uomini e macchine produce un quantitativo enorme di dati preziosi che devono essere processati, gestiti e protetti sia nel rispetto delle prescrizioni della normativa GDPR ma anche da eventuali attacchi cibernetici criminali. Il documento evidenzia inoltre che sotto il profilo della sicurezza le auto connesse e a guida autonoma creano potenziali rischi per i driver. Rischi che possono essere mitigati e contrastati attraverso svariate contromisure: da una parte la conoscenza e l’educazione e dall’altra attraverso nuove tecnologie quali l’Artificial Intelligence (AI) e il Machine Learning.
Le implicazioni dell’interfaccia uomo - macchina sulla nostra vita e modo di vivere sono di portata epocale ed è importante valutare le evoluzioni e i possibili impatti che si avranno sul mondo della mobilità: in particolare su quella condivisa e di tipo autonomo.
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